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PROGETTO AZIENDALE

 

Definizione ed implementazione di protocolli operativi di emergenza sanitaria per il personale infermieristico dell'ARES118

 

 

Coordinamento degli aspetti metodologici del progetto: dott.ssa Assunta De Luca -Direzione Sanitaria

 

 

Razionale

 

Gli operatori sanitari che lavorano nel sistema di emergenza sanitaria territoriale, chiamati a gestire le richieste di soccorso di pazienti, sono tenuti a svolgere in sequenza rapida attività clinico terapeutiche per comprendere il tipo e la gravità di condizione patologica che gli si presenta e di trasportare il paziente presso i pronto soccorsi per il completamento delle cure. Tali attività sono svolte da professionalità diverse che comunicano tra loro a partire dall'operatore di centrale operativa che riceve la chiamata, passando da chi è preposto alla scelta del mezzo da inviare fino al personale, sanitario e non sanitario, che deve intervenire sul luogo dell'evento.

Quanto appena detto descrive chiaramente la complessità della gestione di pazienti in questo contesto, richiedendo così la necessità di introdurre l'uso di protocolli operativi.

 

Un protocollo è un supporto utile a concretizzare le migliori conoscenze disponibili, ma soprattutto esso aiuta a guidare il processo assistenziale, fornire criteri per le decisioni clinico-organizzative, registrare i dati del pazienti essenziali per la valutazione clinica  (utilizzo attivo) e successivamente degli effetti organizzativi conseguenti alla sua applicazione e quindi all'eventuale revisione dello stesso (utilizzo passivo). L’uso dei protocolli, non da ultimo, riduce la variabilità operativa garantendo uno standard assistenziale di livello adeguato.

 

Nel sistema di emergenza sanitaria territoriale del Lazio, ad oggi, la raccolta dei dati relativi ai pazienti soccorsi risulta non omogenea; inoltre, la non informatizzazione della scheda di soccorso e il grande volume di attività hanno reso finora l’analisi dei dati estremamente difficoltosa.   L’introduzione dei protocolli permette anche di superare questi limiti.

 

A supporto di quanto esposto la regione Lazio ha previsto la riorganizzazione dell'attuale rete dell'emergenza (territoriale ed ospedaliera) e la creazione di reti di alta specialità per migliorare efficientemente ed efficacemente la gestione di pazienti critici (ictus cerebrale acuto, trauma e emergenze cardiologiche) con Delibera di Giunta Regionale (DGR n°420/07). In tale delibera, in particolare, sono riportati i percorsi clinico assistenziali per la gestione dei pazienti critici (PCAE) trattabili nelle reti descritte che riportano raccomandazioni basate sulle migliori prove di efficacia esistenti in letteratura.

Dal giugno 2008, la Regione ha deliberato l’attivazione delle suddette reti (DGR n°169/08) coinvolgendo direttamente tutte le aziende sanitarie, compresa ARES118.

 

Con queste premesse la Direzione Sanitaria dell'ARES118 ha costituto un gruppo di lavoro con funzione di coordinamento (note prot.n°1303/DS del 14/05/08, n°1629/DS del 13/06/08, n°2318/DS del 11/08/08),  per definire protocolli operativi di emergenza sanitaria rivolti principalmente alla figura infermieristica per la gestione di quadri clinici di maggiore gravità, a partire da i percorsi previsti dalla DGR n°420/07.

 

Obiettivo

Definizione ed implementazione di protocolli operativi per il trattamento dei pazienti critici nella fase pre-ospedaliera.

I primi protocolli da affrontare riguardano: l’ipoglicemia grave, l'Arresto Cardiocircolatorio (ACC), l’Infarto Miocardico Acuto, il Trauma Grave, l'ictus Cerebrale Acuto, l’Insufficienza Respiratoria, la crisi asmatica e allergica.

 

Metodologia

Per ottemperare all'obiettivo le attività sono svolte nell'ottica di “miglioramento continuo della qualità” che fonda le sue basi sul modello di W.E.Deming ( ciclo della qualità: Plan-pianificare; Do-Eseguire; Check-Verificare; Act-Agire) e si concretizza nel modello EFQM (European Fondation of Quality Management). L'EFQM è considerato un importante strumento di autodiagnosi organizzativa finalizzato al miglioramento continuo di una organizzazione. L'EFQM, enfatizza il modello Deming partendo dai risultati cui l'organizzazione aspira.

 

Pertanto il gruppo di lavoro di coordinamento già individuato dalla Direzione Sanitaria lavora per:

-  produrre i protocolli su indicati attraverso: 1) l’identificazione di personale ARES e di esperti eterni per la costituzione del gruppo tecnico che collabora alla stesura del protocollo 1) la revisione della letteratura, di esperienze già esistenti a livello nazionale e delle normativa regione Lazio e 2) la condivisione del protocollo con tecnici dell'ARES118 di volta in volta individuati tra i coordinatori infermieristici, responsabili UOC e UOS della CO118 e Provincia nonché con i responsabili delle Unità operative che fanno capo alla Direzione Strategica (SAI, Formazione, ACOVIES, medici centrale)

- implementare i protocolli prodotti  in una area selezionata della regione per la loro validazione

- diffondere tra il personale ARES118, che sarà coinvolto nella fase di validazione, attraverso una formazione ad hoc

- valutare l'applicazione di ciascun protocollo attraverso incontri periodici con il personale mediante l'uso di uno strumento di monitoraggio che permetterà di verificare le azioni svolte, le criticità incontrate e l'esito finale del soccorso

- effettuare le eventuali modifiche a ciascun protocollo in seguito ai risultati ottenuti dalla validazione

- mettere a disposizione dell’Azienda il protocollo finale per la diffusione in altre aree della regione.

 

 

Fasi

 

Per ciascun protocollo le attività si svolgono relativamente ad:

 

1. Attivazione del gruppo di lavoro tecnico composto da rappresentanti di ARES ed eventualmente esperti esterni

 

2.  Elaborazione  del protocollo mediante:

 

            2.1 Revisione di letteratura scientifica, esperienze di altre regioni e di delibere della regione   

      Lazio

 

            2.2 Condivisione, approvazione ed autorizzazione all'uso

 

3. Implementazione del protocollo mediante:

 

            3.1 Individuazione delle aree di implementazione dei protocolli per la validazione dello 

                stesso

 

            3.2 Diffusione del protocollo, mediante formazione ad hoc, tra il personale coinvolto

           

            3.3 Raccolta dei dati su i soccorsi in cui è stato applicato il protocollo su supporto                        informatico

           

            3.4 Monitoraggio periodico per la valutazione dell'applicazione dei protocolli mediante

                  indicatori specifici

 

4. Presentazione risultati

 

5. Revisione  dei protocolli.

 

 

Prodotti del progetto

 

- verbali del gruppo di lavoro per l'elaborazione dei protocolli operativi

 

- documentazione  relativa a ciascun protocollo (descrizione testuale e algoritmo)

 

- documentazione relativa ai moduli formativi per ciascun protocollo

 

- relazione su i risultati ottenuti per ciascun protocollo.

 

 

Milestones

 

(Eventi schedulati che rappresentano il completamento di una o più azioni significative per l'intero progetto.  Sono punti di verifica sullo stato di avanzamento  del progetto.)

 

Per ciascun protocollo:

1.      Formalizzazione gruppo di lavoro tecnico  per l'elaborazione del protocollo

2.      Protocollo approvato

3.      Protocollo consegnato  a tutto il personale coinvolto

4.      Fornitura dei presidi sanitari medico chirurgici

5.      Formazione del personale coinvolto all'uso del protocolli completata

6.      Prima riunione di verifica di applicazione de protocollo

7.      Presentazione risultati dell'implementazione.

           

Risultati attesi del progetto

 

- Standardizzazione delle azioni degli operatori per la gestione dei pazienti oggetto dei protocolli operativi per  ogni fase del soccorso.

 

- Gestione dei pazienti oggetto dei protocolli più efficiente in termini di rapidità di risposta e più efficace in termini di miglioramento dello stato di malattia, vite salvate o riduzione di disabilità.

 

Risorse (umane, tecnologiche, presidi)

 

Per ogni protocollo sono indicati:

 

N°_____operatori da formare: sanitari e non,   medici delle postazioni e  personale di CO

           

1 PC sede coordinamento postazioni

 

1 Database in formato elettronico per registrazione dati

 

N°____ presidi medico chirurgici (indicati nei protocollo specifici)

 

N°_____ presidi didattici per la formazione (diapositive, protocolli e algoritmi plastificati)

 

 

Durata (specifica per ogni protocollo)

 

 Indicazione della durata in mesi per ciascun protocollo

 

Cronoprogramma (specifica per ogni protocollo)

 

Attività

MESI

 

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

n…

n…

1 Attivazione del gruppo di lavoro per l'elaborazione dei protocolli operativi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.1 Revisione letteratura scientifiche, esperienze di altre regioni e di delibere della             regione Lazio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2.2Condivisione, approvazione ed autorizzazione all'uso dei protocolli prodotti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.1 Individuazione delle aree di implementazione dei protocolli per la validazione degli stessi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.2 Diffusione dei protocolli, mediante formazione ad hoc, tra il personale coinvolto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.3  Raccolta dei dati su i soccorsi in cui sono stati applicati i protocolli su supporto                                 informatico

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3.4 Monitoraggio periodico per la valutazione dell'applicazione dei protocolli mediante indicatori specifici

 

 

 

 

Data pubblicazione 15/09/2009 10:02
Ultima modifica 31/10/2024 03:19